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È inutile "mettere la freccia a sinistra", se non si può sorpassare. E il sorpasso del capitalismo, anche da sinistra, è impossibile se se ne condivide l'immaginario essenziale. All'utopia liberal-liberistica e alla società che essa genera (una società in cui l'indecente ricchezza e il potere di pochi hanno come necessaria condizione lo sfruttamento e l'impotenza dei molti) non può realmente opporsi una sinistra che si fonda sulla stessa logica e sullo stesso mito: le inflessibili leggi dell'Economia e il miracoloso ruolo della Tecnica. Si impone dunque una rottura radicale con l'immaginario intellettuale della sinistra che, a partire dal XIX secolo, ha soprattutto funzionato come "religione del Progresso" e si è nutrito di "razionalità" economica.